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di Anna Foti

18 febbraio 1943, università Ludwig Maximilian di Monaco

«Il nostro popolo è pronto a ribellarsi contro la schiavitù dell’Europa decretata dai nazisti in un nuovo, fervente impeto di libertà e onore».

Neppure un foglio di quel sesto volantino doveva restare sul fondo di quella valigetta perché quell’appello era indifferibile e quella causa di libertà non poteva più aspettare.

Così fino all’ultima, tutte le copie di quel sesto volantino - sembra che un settimo fosse già pronto - uscirono dalla clandestinità per raggiungere la coscienza dei studenti tedeschi e denunciare gli inganni del Nazismo e gli orrori della dittatura e della guerra.

Per questa impellente urgenza, era stato istintivo tornare indietro, quel 18 febbraio 1943, per non disperdere alcuna di quelle parole, per dare fondo a quella valigetta, come si fa con i sogni, lì nell’androne del luogo in cui i sogni si alimentano, in cui i giovani si appassionano di conoscenza, di ideali e di futuro: l’Università.

Così a Monaco di Baviera, nel cuore del Terzo Reich, l’Universita’ Ludwig Maximilian fu la pagina su cui un gruppo di giovani cristiani tedeschi scrisse una Storia di coraggiosa Resistenza alla dittatura che minacciava la Libertà di tutti.

«Non dimenticate che ciascun popolo merita il regime che accetta di sopportare», Fredrich Schiller - primo volantino

 

Ci sono storie che in realtà non hanno una fine precisa perché, nelle pieghe inattese, miracolose e straordinarie della vita, sanno reinventarsi, continuando a dire qualcosa al mondo e a testimoniare la speranza, anche in un orrore senza fine come fu la Shoah.

Nel campo di sterminio di Auschwitz I, nella città polacca di Oswiecim, oggi museo statale e dal 1979 patrimonio Unesco, una cartina fotografa la provenienza dei convogli verso le camere a gas. C’è anche l’Italia con le sue  città di partenza Fossoli, Bolzano, Verona, Trieste, Roma. Ci sono anche i dati con il numero di ebrei deportati all’inferno, partiti da diversi paesi europei: Ungheria (430 mila ebrei); Polonia (300 mila); Francia (69 mila); Olanda (60 mila); Grecia (55 mila); Boemia e Moravia (46 mila); Slovacchia (27 mila); Belgio (25 mila); Austria (23 mila); Yugoslavia (10 mila); Italia (7mila e 500); Norvegia (Seicentonovanta).

C’è anche l’Italia, dunque, tra i paesi che hanno contribuito all’orrore e che ora contribuiscono alla salvaguardia del presidio di Memoria, come impresso sul marmo all’ingresso del campo. Nessuna indulgenza, dunque, dovrebbe essere ammessa per il Belpaese, fosse stata anche una sola la vittima fatta uscire dai confini con quella destinazione infernale.

di Anna Foti

Il presidente Roberto Di Bella converserà con Gioacchino Criaco, giovedì 19 dicembre alle ore 17 a palazzo Alvaro

"La mia esperienza professionale mi ha fatto toccare con mano il dolore di tante famiglie, lasciandomi comprendere il bisogno di Speranza di questa terra", così il presidente del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, Roberto Di Bella, ha commentato la scelta di raccontare le storie profondamente umane che, nel suo delicato mandato di giudice, ha ascoltato. Scritto con Monica Zapelli, sceneggiatrice dei film I cento Passi e Aspromonte la terra degli ultimi e della fiction Liberi di Scegliere, pubblicato con i caratteri della Rizzoli con il titolo “Liberi Scegliere. La battaglia del Giudice Minorile per liberare i ragazzi della Ndrangheta”, il volume sarà al centro di una conversazione promossa dal circolo culturale Rhegium Julli e dalla fondazione Antonino Scopelliti alla quale prenderanno parte il presidente Roberto Di Bella e lo scrittore calabrese Gioacchino Criaco, autore dei romanzi Anime Nere e Maligredi.

L'appuntamento è programmato per giovedì 19 dicembre alle ore 17, presso la sala Francesco Perri di palazzo Corrado Alvaro, sede della Città Metropolitana di Reggio Calabria, e sarà introdotto dai saluti di Rosanna Scopelliti, presidente della fondazione Antonino Scopelliti, e di Giuseppe Bova, presidente del circolo culturale Rhegium Julii. 

Il circolo culturale Rhegium Julii e la fondazione Antonino Scopelliti promuovono congiuntamente questa iniziativa nella profonda convinzione che riflettere sull’esperienza e sull’impegno profuso sul territorio dal Tribunale per i Minorenni per rendere la Giustizia, i Diritti e la Libertà un patrimonio concreto e accessibile per tutti i giovani di questa terra, costituisca per la comunità intera un'occasione preziosa di crescita sociale collettiva.

 

di Anna Foti

A Matteo, Marco e al nostro Nino

Difendono e proteggono ma senza armi, Angeli Custodi della nostra Sicurezza, sono i Vigili del Fuoco ai quali la nostra Repubblica, attraverso il ministero dell’Interno, affida le funzioni di Soccorso Pubblico e Difesa Civile. Uomini e donne che rimangono lì dove tutti avremmo paura di restare. Un lavoro eroico che per loro è normale. Un servizio necessario e delicato. Salvano la Vita dalle fiamme, sfidano il fuoco che, divampando, consuma e distrugge persone e cose. 

Dopo un terremoto o un’alluvione, tra le lamiere di macchine accartocciate, sul ciglio di un burrone o in bilico su un parapetto, sono lì a scavare con le mani nella terra e nel fango, a destreggiarsi in situazioni al limite per estrarre corpi e trarre in salvo vite. 

Sempre loro sono chiamati a gestire le altezze anche in situazioni piacevoli come nel caso del posizionamento dell’albero di Natale all’uncinetto dell’Ail di Reggio Calabria. Una struttura in metallo donata da un’azienda privata del territorio e alta circa sei metri. Esso allieterà lo spazio antistante la pinacoteca civica sul Corso Garibaldi ed è stato posizionato proprio nel giorno di Santa Barbara.

“Come Vigili del Fuoco – ha dichiarato il Comandante di Reggio Calabria, ingegnere Carlo Metelli - siamo sempre sensibili e disponibili a contribuire ad iniziative e attività di carattere sociale. Come noi, anche l’Ail si adopera quotidianamente per aiutare chi è in difficoltà. Il posizionamento dell’albero  – prosegue Metelli - vuole essere un segno tangibile di gratitudine a tutta la cittadinanza che ha dimostrato vicinanza e calore nei momenti più tristi che hanno colpito il Comando di Reggio nell’ultimo periodo.