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Ora che il tuo tempo è passato

e sei tornata acqua del mio mare

vorrei dirti che il profumo dei limoni

non è perso, e nulla è finito

dei luoghi che hai amato

come le tue contrade di Sicilia.

                          (in memoria di Enrico Costa)

 

Ho troppe cose nella mente

e cammino sulla sponda del mio fiume solitario

non vedrò altri uomini nudi di spirito

solo quei riflessi d'anima sul lago ghiacciato.

 

Lasciami sfiorare con i palmi delle mani

questi brividi di dolore sul dorso delle nuvole

sono lividi che feriscono i ricordi

pagine lontane scritte nella tempesta.

Un battito lieve di ciglia

e varcheremo il confine

Sarà come svegliarsi da un sogno

da un incubo lungo

che dura oltre il mattino

Libertà che cercammo

tra siepi di rovi

solo allora sapremo

di averla trovata.

 

(Paolina Messina)

Rivolgetemi gli occhi.

Mamma spalanca le tue tenere braccia

Papà allunga le tue più forti e  vigorose

mani per farmi salire lassù con voi

a scaldarmi con un sorriso e con il vostro

tepore come quando sulla spiaggia

di Ganzirri mi accoglieste appena nato.

 

Enrico Costa