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Un battito lieve di ciglia

e varcheremo il confine

Sarà come svegliarsi da un sogno

da un incubo lungo

che dura oltre il mattino

Libertà che cercammo

tra siepi di rovi

solo allora sapremo

di averla trovata.

 

(Paolina Messina)

Rivolgetemi gli occhi.

Mamma spalanca le tue tenere braccia

Papà allunga le tue più forti e  vigorose

mani per farmi salire lassù con voi

a scaldarmi con un sorriso e con il vostro

tepore come quando sulla spiaggia

di Ganzirri mi accoglieste appena nato.

 

Enrico Costa

                          (in memoria di Enrico Costa)

 

Ho troppe cose nella mente

e cammino sulla sponda del mio fiume solitario

non vedrò altri uomini nudi di spirito

solo quei riflessi d'anima sul lago ghiacciato.

 

Lasciami sfiorare con i palmi delle mani

questi brividi di dolore sul dorso delle nuvole

sono lividi che feriscono i ricordi

pagine lontane scritte nella tempesta.

Si specchiano nelle gocce di rugiada

le sontuose corolle dei fiori

e maestosi danzano i petali

nello stupore degli occhi bambini

mentre gli artigiani dell'arcobaleno

fantastici drappi stendono

sulle strade usurate

dalla frenetica routine feriale

e vellutati petali raccontano

profumi di colori olezzanti

incenso orante come le mani

delle nonne infarcite di grani

che arse labbra succhiano

al nettare delle immagini divine

sgorgante dai capolavori

di popolare tenera devozione

 

(Giuseppe Sinopoli)