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Due verità svelate", di Giovanni Suraci, è un romanzo di gradevolissima lettura, di scrittura significativamente argomentativa, nutrita di archetipi, icone, modelli primari di umanità correlati a riferimenti storici, antropologici e culturali. Sono pagine in cui si respira il desiderio di conferma della dignità, del senso di responsabilità, della morale, dell' etica, di valori che abilmente l'autore mette a fuoco attraverso i punti di vista e le azioni degli stessi personaggi. Tra situazioni e intrecci diversi emerge nel romanzo il motivo della trasformazione, soprattutto quella storico-sociale che, anche silenziosamente  condiziona il senso del vivere, con effetti a volte gravemente irreversibili. Il Sopruso di Stellario Baccellieri, in prima di copertina, segna una brillante contaminazione tra parole e immagini. L'antico albero, con a terra tutte le sue spoglie, ora è solo una ciminiera di fumo nero che, nello svelamento di due verità, contrasta con l'azzurro di quel mare, bacino di tradizioni e crocevia di culture. Il romanzo sottende anche un importante messaggio: non lasciarsi oscurare da quel fumo nero. La sfida è cercare, tra il labirinto che ci circonda, uno spazio che ci salvi da un labirinto ancora più  grave che è quello interiore.

L'umanità vive un'esistenza sempre più caotica, confusa e alla ricerca di verità e forse la risposta sta nell'arte creatrice, in tutte le sue espressioni, di armonia, di ordine estetico, di equilibrio, di estasi, ricerca di una forma che sia meditazione e  elevazione. 

Benedetta Borrata