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di Giuseppe Bova

Non si chiedeva mai come fermare il tempo. Lavorava, lavorava sempre, come sanno fare le anime generose quando coltivano passioni e preparano occasioni rigeneranti che danno spazio all'immaginazione e al sogno.

Amava la sua Città come pochi, e per aprire finestre di accoglienza e di cambiamento ha dedicato tutta la sua vita, perchè lui lo ha sempre saputo: i fiori vanno coltivati sempre, vanno curati, se si vuole preparare un bel giardino.

Non si è mai lasciato attrarre dall'effimero, dal consumismo, dalle operazioni di facciata, quelle che adornano un bel  vestito ma non cercano quella cura dell'anima che guida solo i passi illuminati.

Pragmatico com'era, Casile andava al cuore dei problemi, parlava ai semplici e ai potenti con la stessa umiltà che veste le persone più devote.

Il Circolo Rhegium Julii, la Città, devono molto a quest'uomo esile ma determinato nel portare avanti il suo progetto; a un uomo che ha avuto un'idea, una visione: quella di costruire ponti tra Reggio e Messina, tra Reggio, la Calabria e il mondo, attraverso le esperienze della cultura, quella che apre nuove strade, quella che rafforza le coscienze, quella che esalta il senso critico e l'educazione al dubbio.

Non a caso accanto al Rhegium Julii sono cresciuti centinaia di giovani, si sono rafforzati i rapporti con il mondo della scuola, si è cementata la considerazione e le relazioni con le personalità più importanti del Paese e del mondo.

Chi non ricorda le tre giornate vissute tra Reggio e Messina di Josif Brodskij, di Derek Walcott, di Toni Morrison, di Seamus Heaney e Rita Levi Montalcini? Chi ha dimenticato gl'incontri con Mario Luzi, Piero Bigongiari, Yves Bonnefoy, Maria Luisa Spaziani, Rafael Alberti, Ildefonso Falcones, Alda Merini, Augusto del Noce?

E quegl'incontri straordinari al Quirinale con i grandi presidenti Sandro Pertini, Oscar Luigi Scalfaro, Francesco Cossiga, Giorgio Napolitano.

Questa è la Reggio che Casile ha immaginato quando, cinquant'anni fa, sono venuti a mancare la Primavera reggina con i suoi Premi Ibico e Villa San Giovnni. La Reggio che costruisce il tempo nuovo attraverso i pensatori, gli artisti, gli scienziati, gli storici, i giornalisti, gli scrittori e i poeti.

La gente che prepara il futuro e non si nasconde vegetando, o peggio, coltivando la violenza, la barbarie, la disumanità.

I nostri giovani migliori sono cresciuti anche con il frutto di questo lavoro , perciò Giuseppe Casile, che ha guidato il Circolo Rhegium Julii per quasi cinquant'anni, resta un esempio di lungimiranza, di abnegazione, un punto di riferimento per tutte le nuove generazioni.

E' giusto pensare che il tempo speso con tanto orgoglio e passione non sarà ingrato con lui, che la Città porterà memoria del suo lavoro e della sua attività.

Non sempre il sole splende sulla nostra terra, ma quando accade che una luce illumini il cielo grigio è nostro dovere fare ogni sforzo per tenerla viva, perchè così la vita  ha davvero un senso e l'eterno rinsalda le profonde radici.