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Si è tenuto recentemente, presso il Polo Culturale Mattia Preti - Consiglio regionale della Calabria -, il cenacolo letterario del Rhegium Julii sulla figura di Gilda Trisolini. La conversazione, a cura della Prof.ssa Benedetta Borrata e del Dott. Elio Stellitano, è stata introdotta dalla giornalista Anna Foti e dal Dott. Andrea Esposito, figlio della poetessa ed è stata intervallata, inoltre, da una proiezione video e dalla lettura di alcune poesie, recitate magistralmente dalla Prof.ssa Ilda Tripodi. Sono state al centro dell’attenzione dunque le due raccolte, La vita divisa e Il tempo rallentato che, già nel titolo presentano il focus, la cifra di Gilda Trisolini.

La vita è divisa perché frammentata, perché coacervo di frammenti di sentimenti, di passioni, di emozioni, di ricordi recuperati a stento dalla memoria sulla scia di un tempo non più intenso, privo di vigore, rallentato.. La poetessa cerca una soluzione all’enigma metafisico dell’esistenza mediante numerosi interrogativi sul senso del vivere, coniugati poeticamente nella scelta lapidaria di immagini di dissoluzione e di inerzia….poche tracce di sabbia renitente/all’unghiata violenta/del ciclone sui fossi, la vita dei giorni/duri e protervi come sassi.

Gilda Trisolini mantiene il rigore del dettaglio, ma un dettaglio imprevedibile, sorprendente, enigmatico che è poi una combinatoria di significati, di richiami, di verità, con un’esemplare economia di espressione. La sua poesia è poesia viva per il potere che ha di irradiare associazioni, rifrazioni, riferimenti organizzati in una scrittura densa, memorabile; le immagini si succedono a ritmo serrato nella successione di metafore incalzanti di percezioni del vuoto e del nulla. Questa in breve la sintesi della conversazione, seguita poi da numerosi interventi del pubblico presente in sala e da ulteriori riflessioni e approfondimenti.