fbpx
  • Bando premio inedito 2024
  • Caffè letterari 2023 invito
  • Caffè letterari 2023 programma
  • Alle sette della sera 2023
  • 26.11.2022 Cerimonia di Consegna premi Rhegium Julii 2022

    26.11.2022 Cerimonia di Consegna premi Rhegium Julii 2022

  • Premi Rhegium Julii 2022
  • Dell'armonia e della bellezza - Convegno sui Bronzi di Riace

    Dell'armonia e della bellezza - Convegno sui Bronzi di Riace

  • Premio Inedito 2022 Rhegium Julii
  • Incontro con la scrittrice Nadia Crucitti

    Incontro con la scrittrice Nadia Crucitti

  • Incontro con l'astrofisico Amedeo Balbi

    Incontro con l'astrofisico Amedeo Balbi

  • Incontro con Direttore  del quotidiano la Gazzetta del Sud, Alessandro Notarstefano

    Incontro con il Direttore del quotidiano la Gazzetta del Sud, Alessandro Notarstefano

  • Aurelio Musi storico

    Caffè letterari 2022: Incontro con lo storico Aurelio Musi

  • Annalisa Cuzzocrea giornalista, Rhegium Julii

    La giornalista Annalisa Cuzzocrea secondo ospite dei caffè letterari del Rhegium Julii 2022

  • Aldo Nove

    Aldo Nove, poeta e scrittore, primo ospite Caffè letterari 2022

  • Caffe letterari 2022

Dialogano con il coautore Santo Strati lo storico prof. Pasquale Amato e il dott. Eduardo Lamberti Castronuovo. Modera il giornalista Giorgio Neri. Evento a cura del Circolo Rhegium Julii. Introduzione di Pino Bova.

Sono trascorsi più di 50 anni da quelle tragiche giornate dei fatti di Reggio, raccontate da un libro edito nel 1972, Buio a Reggio, di Luigi Malafarina, Franco Bruno e Santo Strati, vincitore nello stesso anno del Premio Villa San Giovanni e del Rhegium Julii. Il libro in una nuova edizione riveduta e curata da Santo Strati, giornalista – direttore del quotidiano Calabria.Live – è stato pubblicato nella ricorrenza del cinquantenario, il 14 luglio 2020, ma a causa della pandemia la sua presentazione era stata rinviata.

Cos’è cambiato in questi 50 anni a Reggio? La riedizione del libro offre l’occasione per rivisitare promesse non mantenute e impegni disattesi da una classe politica che non mostrava di avere a cuore le sorti della città. I giovani conoscono poco o niente di quei tragici giorni che contarono sei morti, centinaia di mutilati, e migliaia di feriti, migliaia tra arrestati e denunciati. Una rivolta di popolo raccontata da Buio Reggio, giorno per giorno, attraverso gli occhi e la penna di centinaia di giornalisti arrivati da ogni parte del mondo. Un reportage straordinario che rappresenta la memoria storica di quelle drammatiche giornate.

Il libro (920 pagine, edizioni Media&Books) ripropone documenti, dichiarazioni, foto e le immagini di tutti i protagonisti (politici e non) di quelle giornate e offre un racconto non di parte di tutto quello che avvenne a partire dal 14 luglio 1970 fino al 31 dicembre 1971, quando si chiuse definitivamente un ciclo di dolore per Reggio e i reggini.


La città ha conosciuto il fumo dei lacrimogeni, il dramma dei morti, dei feriti, le distruzioni, la rabbia di un popolo tradito, persino la sospensione delle libertà costituzionali. Uno stato di guerra (arrivarono persino i cingolati a Reggio per domare la rivolta), ma non in nome del pennacchio del capoluogo, ma per il bisogno di gridare lo sdegno e la rabbia di continue mortificazioni per un risveglio che solo in parte è avvenuto. Sono trascorsi 50 anni e tante cose sono cambiate, ma rimane aperta una ferita insanabile che Buio a Reggio ha raccontato con onestà e assoluta terzietà.

Malafarina e Bruno sono scomparsi da molti anni: nel loro ricordo e a memoria di un impegno che li ha visti insieme a consultare migliaia di documenti, migliaia e migliaia di ritagli stampa di tutto il mondo per scrivere e raccontare i fatti di Reggio, Strati ha voluto, in occasione dei 50 anni dalla rivolta, riproporre una nuova edizione con un editoriale amaro, ma fedele alla realtà storica di ieri e di oggi. È su questo tema che si svilupperà un dibattito che si preannuncia caldo nella sala della Curia Arcivescovile di Reggio (via T. Campanella 62) che porta il nome del Beato mons Giovanni Ferro, uno dei protagonisti di quei giorni, il cui intervento unitamente a quello del questore Santillo ha permesso di evitare ancora più lutti, dall’una e dall’altra parte: i reggini e le forze di polizia arrivate in assetto di guerra a fronteggiare un popolo che voleva solo avere ascolto.