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Diciassette mesi che grido,
ti chiamo a casa.
Mi gettavo ai piedi del boia,
figlio mio e mio terrore.
Tutto s'è confuso per sempre,
e non riesco a capire
ora chi sia la belva e chi sia l'uomo,
e se a lungo attenderò l'esecuzione.

E solo fiori polverosi, e il tintinnio
del turibolo, e le tracce
chissà dove nel nulla.
E diritto negli occhi mi fissa
e una prossima morte minaccia
l'enorme stella.

(Anna Achmatova)
nata a Odessa nel 1889, è morta a Mosca nel 1966