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Ed ora qui vi saluto,
torno alla mia casa, ai miei sogni,
ritorno nella Patagonia, dove
il vento fa vibrare
le stalle e spruzza ghiaccio l'Oceano.

            A Giuseppe Bova

Ti riconosco, finalmente,
riconosco i tuoi occhi cerulei,
il tuo passo elegante,
la nudità del tuo canto.

Ti riconosco, reggio,
riconosco la voce che arriva
da millenni distratti,
da concupiscenze altere,

Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte.
- t'ho visto - dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T'ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,

Sono uscito, o Signore. Fuori la gente usciva.
Andavano, venivano, camminavano, correvano.
Correvano i motorini. Correvano le macchine. Correvano i camion. Correva la strada.
Correva la città. Correvano tutti. Correvano per non perdere tempo.
Correvano dietro al tempo, per guadagnare tempo.