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Notti estive, con le finestre accese spalancate, che si spengono a una a una,
notti anche dentro le finestre, coi corpi nudi, i lenzuoli volanti, -
un mare calmo è la notte, che nemmeno sa quanto avviene nelle sue profondità.
Ciò che non conosco diventa una danza, mi fa girare vorticosamente,
l'erba ha l'odore di una giovane donna addormentata, gli odori hanno tatto, colore e forma,
li prendo in mano e ne plasmo corpi e campane;-
la scala, l'uccello, la sedia, la fonte,
gli animali, le statue, le case, i colli, l'autobus della notte,
tutto è copiato dal mio sogno, perchè a me
hanno confidato i loro canti più segreti i cinque usignoli
sapendo che io potevo ridirli bene, conservando sempre il loro segreto,
perciò un leone biondo cammina nella foresta
tenendo tra i denti davanti il mio verso. 

Così appena che un attimo tu sfiori l'immortalità, non hai più bisogno
di alcuna piccola o grande maschera, di corazze, pennacchi -
nudo il tuo corpo, nudo il tuo viso, l'amore del mondo ti vuole e ti prende tutto nudo, -
sopra di te si curva nuda la grande mano della Via lattea,
le prendi il polso con le due dita e le misuri le pulsazioni.

Pace, dici, pace a tutto il mondo,
pace silenziosa, dal significato profondo, con gli altri e con noi stessi,
e cigolano belli i letti degli innamorati, il calore dei corpi uniti svapora brillando nell'oscurità, bandiere schioccano sui balconi coi vasi di fiori,
le poesie chiuse aspettano nei portaombrelli dell'ingresso,
perchè in quest'ora gli uomini non hanno in bocca la bestemmia ma il capezzolo della donna,
e la parola è carne confitta nella carne.

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Oh notte voluttuosa, 
notte sacra e rosata che revochi d'un tratto tutte le oscure proibizioni
glorificando con silenziosi peana la nostra mortalità, finchè
zampilli luccicando, attraverso ciò che chiamiamo fine,
la punta di una parola come il muso di un delfino dal notturno oceano nerazzurro.

Qui il Principio, qui la Poesia e l'Eros,
qui il marmo, e il sangue, e lo spirito,
qui lo sguardo peregrina da dentro l'architettura delle statue,
qui il corpo rinserra l'architettura dei corpi vivi,
qui i bei morti possono dormire negli inni appagati nella giustizia. 

Greco sono e Greco sei
qui in mezzo al mondo
qui sul luogo dei Martiri e dei Beati, -
non in ginocchio, eretto innalzo la mia preghiera vigorosa
al travaglio dell'Uomo Infaticabile
alla bellezza del Mondo Nascente
all'Umiltà e alla Fierezza.

Benedetto il nome dell'Uomo,
benedetto il nome del Mondo,
benedetto il Sogno e l'Azione
benedetto il Sole e la Luna
benedetto il Pane delle Lotte Popolari
benedetto il vino delle Poesie
benedetta la Pace Virtuosa sulla Terra e nell'Alto dei Cieli.