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    Incontro con il Direttore del quotidiano la Gazzetta del Sud, Alessandro Notarstefano

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    Caffè letterari 2022: Incontro con lo storico Aurelio Musi

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    La giornalista Annalisa Cuzzocrea secondo ospite dei caffè letterari del Rhegium Julii 2022

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    Aldo Nove, poeta e scrittore, primo ospite Caffè letterari 2022

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La città di Reggio Calabria, nella doppia veste di Comune più rappresentativo della omonima Città metropolitana, è chiamata a svolgere un ruolo essenziale nei processi di sviluppo della Calabria e del Mezzogiorno d’Italia.

Il suo essere parte della rete di città metropolitane, italiana ed europea, in un luogo geografico che è snodo tra la Sicilia e il Continente, tra il medesimo Continente ed il Mediterraneo, implica l’esigenza di generare e sostenere processi culturali capaci di allargare gli orizzonti e la visione strategica di quest’area.

Tutto ciò richiede un deciso ed autorevole rafforzamento di una leadership politica metropolitana al fine di esercitare una più vasta influenza culturale su tutto il territorio circostante.    

In questa ottica appare decisiva una qualità dell’agire politico ispirato, innanzitutto, all’etica della responsabilità ed a valori che privilegiano una concezione della vita individuale e sociale che superi una vecchia tendenza rivendicazionistica, figlia di un complesso di emarginazione e di separatezza, e che punti ad un confronto sui contenuti e sul futuro in una rinnovata coesione nazionale.

La storia ci ha insegnato che quando hanno operato uomini di elevata spiritualità e passione civile (pensiamo a Vaclav Havel in Cecoslovacchia, Leopold Senghor in Senegal, al Mahatma Gandhi in India, ma anche a Giuseppe Reale e Italo Falcomatà a noi vicini) e l’azione politica è stata supportata da una visione coinvolgente e lungimirante finalizzata alla promozione culturale e sociale, si è determinato il cambiamento ed il progresso di una comunità.

L’impostazione di un progetto di politica culturale a nostro avviso - e qui sta la novità - deve partire dall’idea guida di una città creativa, multiculturale, inclusiva, luogo d’incontro di civiltà, religioni e culture diverse. REGGIO PORTA D’EUROPA NEL MEDITERRANEO, che attua una vasta forma di coinvolgimenti e corresponsabilizzazioni con iniziative di grande respiro.

E’ la civitas che può cambiare l’urbs, viene ormai ampiamente sostenuto in sede scientifica. Anche per questo il dialogo tra le due sponde dello Stretto può favorire un disegno di rigenerazione e di futuro per la nostra città e per il Mezzogiorno. Dal locale al globale, questo può essere l’essenza del progetto culturale. Un’idea che attraversi le nostre coscienze e apra spazi e luoghi ad un disegno di modernizzazione.

Sosteniamo da tempo che per realizzare un programma d’innovazione culturale serve una “CINTURA DELLE INTELLIGENZE” volta a sviluppare una leadership istituzionale forte, riconosciuta come voce credibile ed autorevole che deriva dalla capacità di esercitare il proprio ruolo in modo lungimirante e con scelte etiche rigorose.

Questo nostro tempo c’interpella verso il superamento dell’atavica politica delle separatezze e c’invita a promuovere politiche comuni, tanto più se il contesto si chiama Area dello Stretto. In questo quadro appare importante avvalersi di una “Consulta permanente” delle personalità cittadine più significative e rafforzare le sinergie tra le Istituzioni scientifiche e culturali dell’intera area dello Stretto: le Università, senza Dipartimenti doppione ma con corsi di laurea particolarmente innovativi, i Teatri, con ricadute positive sui programmi e sui costi di gestione, il mondo della cultura (pensiamo alla massima valorizzazione dei Premi Rhegium Julii e del Premio internazionale Città dello Stretto);  il rilancio dei borghi.

In questo ambito diventa fondamentale per la città l’organizzazione di distretti attrezzati per vestire esteticamente il territorio e, in un rapporto privilegiato con l’Università Mediterranea, l’Università per stranieri Dante Alighieri e le Associazioni culturali e storiche, favorire la nascita di diversi insediamenti innovativi.

Riportiamo qui di seguito alcune indicazioni operative emerse nel dibattito culturale di questi anni.

  1. Un Osservatorio della formazione e della conoscenza presso il Dipartimento di scienze umane della Mediterranea destinato alla creazione di un “capitale intellettuale” capace di progettare e confrontarsi ad ogni livello;
  2. Il Politecnico del Mediterraneo nel cui ambito collocare un Istituto Superiore della Comunicazione (non è ancora spenta l’eco dell’evento organizzato dall’allora Autority delle comunicazioni Corrado Calabrò con la presenza di tutti i network più importanti dei Paesi del Mediterraneo);
  3. Un Festival strutturato del pensiero creativo (letteratura, filosofia, giornalismo, teatro, arte, musica, cinema, fotografia) come laboratorio culturale per riflettere sulle città sostenibili e non violente, officina del nuovo pensiero, occasione e luogo per costruire la Città dell’Uno con spazi di aggregazione, attrattività e con il forte coinvolgimento del mondo della scuola.
  4. La Biennale di Architettura ( il rilancio della importante esperienza del BAAM); un Forum dei Waterfront con i rappresentanti di tutte le città costiere o delle città situate su uno Stretto;
  5. Un Campus dell’interculturalità presso l’Università per Stranieri per favorire l’incontro tra personalità dell’alta formazione di storia ed economia del Mediterraneo;
  6. Il Parco dell’Ulissismo da realizzare con insediamenti creativi (come Opera di Tresoldi) a partire dal viale Zerbi per tutto il Lungomare;
  7. Attrattori tematici come i Parchi letterari, il Parco dell’Aspromonte come emblema di una scelta green, la Carta dei giacimenti culturali metropolitani, dei siti archeologici e dei Borghi metropolitani (Pentidattilo, Bova, Palizzi, Brancaleone, Stignano, Placanica, Gioiosa Jonica, Mammola, sulla Jonica e Mamertum, Scilla, Bagnara, Palmi, Taurianova, Cittanova- Zomaro, Polistena, San Giorgio Morgeto, Medma per la tirrenica Calanna, S. Stefano- Gambarie). Valorizzazione ulteriore del MARC.
  8. Una Fondazione di partecipazione Teatro Cilea come teatro di produzione e di tradizione (con scuola di recitazione, corpo di ballo e formazione dei costumisti) in sinergia con il Parco teatri della Città di Reggio Calabria come L’Arena Lido (perché non intestarlo a Leopoldo Trieste?), i teatri di Gallico e Pellaro, di Loreto, San Brunello, S. Antonio, Auditorium Zanotti Bianco. Con potenziamento dei rapporti con il Conservatorio di Musica e l’Accademia delle Belle Arti (scenografia).
  9. La realizzazione di una Scuola di design e del progettato Istituto di profumeria;
  10. La sistemazione del Monastero della Visitazione, del Museo civico; potenziamento della biblioteca civica e della pinacoteca; valorizzazione del patrimonio arboreo con targhe e pannelli interattivi e programmazione in primavera della Settimana del verde (con concerti musicali sul Lungomare e presso la Villa comunale).

20/10/2020